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Panathlon

Il 30 ottobre gli alunni del Liceo Montessori hanno partecipato ad una bellissima mattinata organizzata da Panathlon Junior di Roma, incontrando importanti Campioni di taekwondo che hanno raccontato le loro esperienze sportive ed umane. Hanno avuto quindi la possibilità di conoscere:

- Simone Alessio (medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024, 2 ori Mondiali, 1 oro Europeo);

- Antonino Bossolo (medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Parigi 2024, la prima della storia nel parataekwondo);

-Hadi Tiranvalipour (olimpionico a Parigi 2024 sotto la bandiera del Refugee Olympic Team, la squadra di atleti rifugiati organizzata dal Comitato Olimpico Internazionale in collaborazione con l'ONU)

- Giada Al Halwani (bronzo Europei di Manchester 2022; italiana nativa di Senigallia ma con origini siriane).

Esemplari le loro storie e molto interessanti le domande e le considerazioni dei nostri ragazzi: alcuni in cerca di ispirazione, altri riconoscendosi in questa o in quella storia ascoltata, ma comunque tutti partecipi di un importante momento di condivisione e profonda riflessione. Del resto, si sa, lo sport unisce e non conosce frontiere!

Ecco alcune riflessioni dei nostri alunni:

 L’incontro con i campioni ci ha insegnato quanto sia importante credere in sé stessi e non smettere di lottare per i propri sogni” (Chiara, 2Asum)

Un’opportunità unica per confrontarsi direttamente con atleti di livello mondiale” (Aleksei 3asum)

Penso che questi eventi per noi giovani siano importanti per invogliare a fare sport perché lo sport è molto importante per la nostra salute e la nostra crescita e per conoscere i valori che lo sport trasmette  (Alessandro, 3 asum)

Credo che lo sport insieme alla famiglia e alla scuola siano gli unici mezzi che possono guarire le fragilità della mia generazione. Questo perché lo sport dà delle regole e insegna a saper stare con gli altri, aiuta ad aprirsi e a condividere. Inoltre permette di riconoscere i propri limiti e indica come superarli. Infine insegna il rispetto verso se stessi, allontanando così la tentazione ad assumere droghe, e il rispetto verso gli altri, abbattendo così la violenza e il bullismo tanto diffusi nella scuola” (Tommaso 3 asum)

Una frase che mi è rimasta nel cuore è stata la promessa fatta dall’atleta al padre, che sarebbe diventato un campione olimpico” (Francesco, 3Asum)

Molte volte anche nel mio sport, la grande parte la fa la testa e non il corpo quindi se voglio raggiungere un obiettivo posso raggiungerlo nonostante la strada che c’è da percorrere” (Giorgia, 3 asum)

Questo incontro è stato molto interessante e emozionante. Mi ha fatto capire quanto lo sport sia davvero una parte di noi stessi che nessuno può toglierci, perché lo si usa per superare traumi e quant’altro che una persona ha dovuto subire. Io personalmente devo tutta la mia vita al mio sport, se sono quella che sono oggi lo devo solo a quello” (Luna, 3 asum) 

Mentre ascoltavo gli atleti ho pensato che i loro risultati sono il frutto di tante ore di allenamento e di tante rinunce. Chissà quante volte hanno pianto per essere stati sconfitti e quante volte hanno urlato di gioia per aver vinto. Certamente una vita di sacrifici che però gli ha permesso di raggiungere i loro obiettivi. Questo è un grande insegnamento per noi giovani: solo il sacrificio e la rinuncia permettono di conseguire tutti gli obiettivi” (Tommaso 3 asum)

 

 Una cosa che ho sicuramente appreso da questo incontro è che non importa quanti ostacoli ti verranno posti davanti, se si ha un obbiettivo da raggiungere allora tutto diventa possibile con la forza di volontà (Viola, 3 asum)

Sicuramente ciò che mi è rimasto impresso più di tutto è una frase: <<… i vincitori nello sport non sono un obbiettivo da battere ma sono un esempio di come attraverso la pazienza, la perseveranza e il rispetto si arrivi in alto>>. Questa frase è stata, a parer mio, il perfetto riassunto di cosa sia lo sport, una disciplina che prima di tutto deve insegnare dei valori” (Sara, 5 BL)

 “Sono d’accordo con gli atleti su ciò che hanno detto sullo sport perché può creare delle seconde “famiglie”, coinvolgere varie etnie e culture diverse e soprattutto fa bene per la salute e per tenersi in forma” (Alessandra, 5 BL)

Secondo me lo sport va oltre un premio o una medaglia, ti insegna che non importa quante volte cadrai, quante sfide dovrai affrontare l'importante è che ti sappia rialzare sempre  e continuare ad andare avanti senza mai mollare, lo sport ti insegna la disciplina, quel duro lavoro fondamentale che  ogni atleta deve fare per riuscire ad arrivare ai suoi obiettivi, attraverso lo sport impariamo il valore della perseveranza, il valore della competizione positiva, insomma  è come è fosse una scuola di vita. Tutti e tre gli atleti mi hanno toccato profondamente, tutti con storie diverse ma con una  grande passione che li lega insieme” (Caterina, 5 BL)

E’ stato molto interessante scoprire come fosse la loro vita prima di arrivare ad essere campioni e sono rimasta stupita anche da come sono riusciti a oltrepassare gli ostacoli che la vita gli ha posto davanti” (Chiara, 5 BL)

È stato un incontro molto interessante perché ci ha dimostrato come lo sport possa essere un’arma per sfogarsi, per non sentirsi fuori luogo né diverso dagli altri perché lo sport è una lingua comune a tutti e crea legami tra persone provenienti anche da diverse parti del mondo” (Elisa, 5 BL)

Gli atleti hanno dimostrato quanto sia importante rimanere umili anche quando si è arrivati in alto, tutti hanno sottolineato che gli obbiettivi che avevano raggiunto per loro non sono un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio perché si può sempre imparare e migliorare” (Sara 5 BL)

 

 

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